Grußwort
Über die Via Iulia Augusta kamen einst viele Völker, um auf den Sonnenterrassen nordöstlich von Dellach seßhaft zu werden. Kaum war ein dunkles Kapitel unserer Geschichte geschlossen, zogen über diese ehemalige Handelsstrasse tausende Kosaken ihrem Ende entgegen. Die Theaterwerkstatt Dölsach setzt mit dem Schauspiel "Lauf Katinka" einen bemerkenswerten Schritt, "vergessene" Zeitgeschichte zu sensibilisieren. Der Spielort hatte schon in prähistorischer Zeit große Anziehungskraft. Der Wieserberg mit dem Königsgrab und der Plöckenpaßstraße als Kulisse ist eine Landschaftsbühne. Auch das letzte Jahrhundert war von Massenmigrationen geprägt. Die Schatten werden gegenwärtig wieder sichtbar. Das Kosakenstück kann unser Geschichtsverständnis ändern. Muß es, wollen wir Europa auf festem Fundament bauen. Ich wünsche der Theaterwerkstatt Dölsach viel Erfolg! Christoph Zerza Bürgermeister der Gemeinde Dellach/Gailtal Zur Geschichte
Im Zweiten Weltkrieg schlugen sich in Südrußland siedelnde Kosaken auf Seite der eingedrungenen Hitler-Armee. Ihnen wurde Autonomie, nach der Wende des Kriegsverlaufs eine neue Heimat in Friaul versprochen. Noch bevor es dazu kam, kapitulierte Deutschland. In den letzten Kriegstagen 1945 zog der Kosakentreck mit Frauen und Kindern über den Plöcken ins Gailtal und weiter bis Lienz. Laut Übereinkommen der Siegermächte in Jalta sollten sie "repatriiert" werden. Den Offizieren drohte die Hinrichtung und Zehntausenden die Abschiebung nach Sibirien. Bei der Übergabe der Kosaken durch die Briten kam es zu dramatischen Szenen. Frauen erschlugen ihre Kinder und stürzten sich dann selbst in die Drau. Verzweifelte wollten lieber erschossen als in Stalins Arbeitslagern zu Tode gequält werden. Bilder und Fragen aus jenen Tagen sind heute Zeitzeugen tief eingeprägt. War Gewalt an Wehrlosen am Ende des Zweiten Weltkrieges unausweichlich? Die Fragen führten in den späten achtziger Jahren in England zu einem Prozeß, in dem sich hohe Militärs erfolgreich auf "Pflichterfüllung" berufen konnten.
Zum Inhalt des Stückes
"Lauf Katinka" beschreibt den Leidensweg der Kosaken über den Plöckenpaß ins obere Drautal und nach Osttirol (1. Akt), sich hier eine neue Heimat erhofften (2. Akt), aber nach dem Abkommen von Jalta ausgeliefert wurden (3. Akt). Das Stück zeichnet nach autobiographischen Berichten und Dokumentationen nicht nur das Leben und die vergeblichen Hoffnungen der Kosaken nach, sondern beschreibt in einem vielschichtigen Handlungsgeflecht u. a. Begegnungen von Einheimischen mit den englischen Besatzern und den Kosaken. Eine ungewöhnliche Ebene des Spieles stellt die Geschichte aus der Sicht der Pferde dar. "Katinka" und "Karabak" denken dabei zwischen Herdentrieb und Anarchie über mögliche Auswege aus der Verzweiflung nach.
23 Schauspieler
bringt die "Theaterwerkstatt Dölsach " in "Lauf Katinka " auf die Bühne. Frauen, Kinder, Männer spielen mit.Die Uraufführung in Dölsach im Vorjahr wurde von der Kritik als bewegendes Theaterereignis gefeiert.Die Dölsacher Theaterwerkstatt hat sich in wenigen Jahren (gegründet 1998) innerhalb der Tiroler Volksbühnen einen großen Namen gemacht.Ihr Motto: "Der Weg ist das Spiel". Sie zeichnet sich durch große Bandbreite aus, in der auch modernes Theater Platz hat.
Zum Titel
"Katinka" hieß jenes Pferd eines Kosakenoffiziers, das als Kriegsbeute der Briten ins Rennen geschickt wurde und den Bewerb gewann.
Regisseur und Autor
des Stückes ist Dr. Ekkehard Schönwiese, Dramaturg und Spielpädagoge, seit 12 Jahren "Landesspielberater" in Tirol. Er studierte Theaterwissenschaften und Volkskunde, ist Lehrbeauftragter an den Ethnologischen Instituten Innsbruck und Wien. Schönwiese wurde vor allem durch seine zeitkritischen Volkskomödien bekannt. Der Innsbrucker Theaterprofi ist aber auch Mitarbeiter des Österreichischen Zeitzeugen-Archivs. In "Lauf Katinka" liefert er ein bewegendes Beispiel zur Aufarbeitung von Zeitgeschichte in einem Volksschauspiel.
Zum Spielort
Auf einer Waldlichtung nahe dem Königsgrab am Wieserberg stehen Bühne und Zuschauertribüne. Der Spielort liegt am Berghang über Dellach/Gailtal, wo Zeugnisse einer fast 3.000-jährigen Siedlungsgeschichte gefunden wurden. Nur wenige Schritte östlich der Waldbühne lädt ein uraltes Bergkirchlein (mit romanischen Fresken) zur Besichtigung ein. Der Besucher überblickt von hier aus das Gailtal bis zum Plöckenpaß, über den 1945 der Schicksalszug der Kosaken führte. "Katinka" läuft am Ort des historischen Geschehens.
| Saluto
Attraverso la Via Iulia Augusta giunsero un tempo molti popoli per insediarsi sugli assolati pendii a nordest di Dellach. Si stava appena chiudendo un oscuro capitolo della nostra storia, quando per questa antica via commerciale migliaia di Cosacchi andarono incontro alla loro fine. Il gruppo teatrale Theaterwerkstatt di Dölsach ha contribuito con lo spettacolo "Corri Katinka" a rievocare con grande sensibilità un aspetto di storia contemporanea "dimenticata". Questi luoghi avevano già in età preistorica una grande forza di attrazione. Il Wieserberg con la Tomba del Re e la strada del passo di Montecroce Carnico sono la scenografia di questo teatro naturale. Anche l'ultimo secolo è stato caratterizzato da emigrazioni di massa. Le ombre si fanno oggi di nuovo visibili. Questo dramma sui Cosacchi può cambiare la nostra comprensione della storia. Costruiamo l'Europa su una solida fondamenta. Auguro alla Theaterwerkstatt di Dölsach il miglior successo! Christoph Zerza Sindaco del Comune di Dellach / Valle del Gail Cenni storici
Nella seconda guerra mondiale alcuni battaglioni di Cosacchi provenienti dalla Russia meridionale si erano battuti a fianco dell'esercito hitleriano di invasione. Ad essi era stata promessa a guerra finita una nuova patria in Friuli. La Germania capitolò prima che tale progetto venisse realizzato. Negli ultimi giorni di guerra del 1945 questi cosacchi passando il Passo di Montecroce carnico si ritiravano con donne e bambini nella Valle del Gail per spingersi sino a Lienz. Secondo gli accordi presi a Jalta fra le potenze alleate essi sarebbero dovuti essere rimpatriati. Per gli ufficiali si profilava l'esecuzione, per decine di migliaia la deportazione in Siberia. Alla consegna dei Cosacchi da parte dei Britannici si ebbero scene drammatiche. Donne uccisero i propri bambini e si buttarono esse stesse nella Drava. Disperati preferivano piuttosto lasciarsi fucilare che essere torturati a morte nei campi di lavoro di Stalin. Testimoni dell'epoca riportano ancora oggi impressioni profonde su quei giorni. Era inevitabile la violenza alla fine della seconda guerra mondiale nei confronti di questi inermi? La questione portò verso gli ultimi anni ottanta in Inghilterra ad un processo, nel quale ufficiali di alto grado poterono giustificarsi dichiarando di aver soltanto "eseguito gli ordini".
Argomento del dramma
"Corri Katinka" descrive il sofferto trasferimento dei Cosacchi attraverso il Passo Montecroce Carnico verso l'alta Valle del Gail e il Tirolo orientale (1. atto) dove essi confidavano di trovare una nuova patria (2. atto), ma dove invece in seguito agli accordi di Jalta vennero consegnati all'alleato russo (3. atto). La pièce ricostruisce in base a racconti autobiografici e a documenti non solo la vita e le illusorie speranze dei Cosacchi, ma in un intreccio di azioni parallele anche i rapporti avuti dalla gente del luogo con gli occupanti inglesi ed i Cosacchi. Una particolare prospettiva della narrazione viene offerta dal punto di vista dei cavalli. Katinka e Karabak dibattuti fra istinto del branco e impulso all'anarchia riflettono sulle possibili vie di uscita dalla disperazione.
23 attori
in "Corri Katinka", il gruppo teatrale Theaterwerkstatt ha coinvolto nell'azione scenica donne, uomini e bambini. La prima dello spettacolo tenutasi a Dölsach lo scorso anno è stato salutato dalla critica come un emozionante evento teatrale. La Theaterwerkstatt di Dölsach (fondata nel 1998) si è conquistata una certa notorietà fra i gruppi teatrali popolari del Tirolo. Il suo motto è "Il cammino è spettacolo". Si distingue per un repertorio molto vasto in cui trova posto anche il teatro moderno.
Nota al titolo
Katinka si chiamava quel cavallo di un ufficiale cosacco che divenuto preda di guerra dei Britannici venne impiegato in gare di corsa stravincendo.
Il regista e autore
è Ekkehard Schönwiese, drammaturgo, da 12 anni consulente teatrale regionale del Tirolo. Ha studiato scienze teatrali e etnologia ed è docente incaricato presso gli istituti di etnologia di Innsbruck e di Vienna. Schönwiese si è affermato soprattutto per le sue commedie popolari di critica sociale. Egli è anche collaboratore dell'archivio austriaco di testimonianze d'epoca. Con "Corri Katinka" ha dato forma teatrale popolare ad un drammatico e coinvolgente fatto storico.
Il luogo della rappresentazione
Su una radura del bosco nei pressi della Tomba del Re sul Wieserberg sono stati installati un palco e la tribuna per il pubblico. Il luogo si trova sul pendio della montagna sopra Dellach (Valle del Gail), dove sono stati trovate testimonianze di insediamenti di quasi 3000 anni fa'. A soli pochi passi a est del palco nel bosco si.
|